.... un cuore in mente...., si vede, si ascolta, si sente....si legge.....
L’Aquila agli occhi di un bambino
di Giulia Marinucci
I bambini corrono, cadono, si rialzano.
Continuano a correre più veloci di prima e non si fermano mai.
«Vorrei avere una città affollata, piena di vita, con ristoranti, negozi e un parco giochi sicuro dove giocare senza sosta e senza pericolo» scrive Silvia, 10 anni. I bambini dell’Aquila il 6 aprile hanno perso molto; ma non hanno perso la loro irrefrenabile vivacità e il loro travolgente entusiasmo.
«Mi piacerebbe tanto avere nella città un’atmosfera di contentezza», scrive Leonardo, esprimendo in poche semplici parole tutta la profondità di un desiderio che va ben oltre la materialità delle cose; basta chiudere gli occhi per un istante per sentirsi di nuovo avvolti nell’atmosfera di gioia che si avvertiva nel cuore della città, basta un istante per riaprirli e far si che quel sogno non finisca. Sognare ad occhi aperti. Ecco cosa insegnano i bambini ai “grandi”. «Il mio sogno è ricostruire l’Aquila più bella di prima» scrive Davide, 11 anni; lui non guarda al passato con rassegnazione ma al futuro con fiducia e speranza. Come Adis, che con pungente concisione scrive «Era bella. È brutta. Sarà Bellissima.» tracciando nella genuinità di poche parole la storia e le speranze di un intero popolo. I bambini parlano con il cuore e attraverso la purezza dei loro sogni sono in grado di creare mondi straordinari e incontaminati. « Mi piacerebbe realizzare un uomo grande e grosso», scrive Simone, «almeno quando fa il terremoto lui ci può proteggere spalancando le mani e respingendo la scossa». Queste parole fanno riflettere e fanno vibrare l’anima.
Come si realizza un uomo?
I bambini hanno il candore del gelso selvatico e la fragilità di un petalo di rosa. Loro hanno bisogno di protezione, di qualcuno che sia pronto a cingerli tra le proprie braccia facendoli sentire realmente al sicuro e spesso trovano rifugio nella figura degli adulti.
Dai “grandi” loro credono di poter imparare tutto.
Non sanno che, in realtà, i veri grandi sono loro.
di Giulia Marinucci
http://www.laquilablog.it/laquila-agli-occhi-di-un-bambino/3596-0409/
«Vorrei avere una città affollata, piena di vita, con ristoranti, negozi e un parco giochi sicuro dove giocare senza sosta e senza pericolo» scrive Silvia, 10 anni. I bambini dell’Aquila il 6 aprile hanno perso molto; ma non hanno perso la loro irrefrenabile vivacità e il loro travolgente entusiasmo.
«Mi piacerebbe tanto avere nella città un’atmosfera di contentezza», scrive Leonardo, esprimendo in poche semplici parole tutta la profondità di un desiderio che va ben oltre la materialità delle cose; basta chiudere gli occhi per un istante per sentirsi di nuovo avvolti nell’atmosfera di gioia che si avvertiva nel cuore della città, basta un istante per riaprirli e far si che quel sogno non finisca. Sognare ad occhi aperti. Ecco cosa insegnano i bambini ai “grandi”. «Il mio sogno è ricostruire l’Aquila più bella di prima» scrive Davide, 11 anni; lui non guarda al passato con rassegnazione ma al futuro con fiducia e speranza. Come Adis, che con pungente concisione scrive «Era bella. È brutta. Sarà Bellissima.» tracciando nella genuinità di poche parole la storia e le speranze di un intero popolo. I bambini parlano con il cuore e attraverso la purezza dei loro sogni sono in grado di creare mondi straordinari e incontaminati. « Mi piacerebbe realizzare un uomo grande e grosso», scrive Simone, «almeno quando fa il terremoto lui ci può proteggere spalancando le mani e respingendo la scossa». Queste parole fanno riflettere e fanno vibrare l’anima.
Come si realizza un uomo?
I bambini hanno il candore del gelso selvatico e la fragilità di un petalo di rosa. Loro hanno bisogno di protezione, di qualcuno che sia pronto a cingerli tra le proprie braccia facendoli sentire realmente al sicuro e spesso trovano rifugio nella figura degli adulti.
Dai “grandi” loro credono di poter imparare tutto.
Non sanno che, in realtà, i veri grandi sono loro.
di Giulia Marinucci
http://www.laquilablog.it/laquila-agli-occhi-di-un-bambino/3596-0409/
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